
- 7 Febbraio 2025
- Cultura del gioiello, Materiali e Tecniche
Quante volte avete sentito nominare lo sterling silver? E quante volte vi siete chiesti se sia più puro o più prezioso del semplice 925?
Intanto sgombriamo il campo dalle possibili confusioni: 925 è il titolo più elevato per l’argento commerciale, e per argento commerciale si intende quello utilizzato per la produzione dei gioielli o altri oggetti in vendita al pubblico. Il metallo puro è destinato, come nel caso dell’oro, ai soli scopi di investimento, oppure come materia prima per le produzioni industriali (i sali di argento hanno moltissimi usi, ma ne parleremo un’altra volta).
In Italia, 925‰ e 800‰ sono i soli titoli legali per la vendita di oggetti in argento. Di preciso, significa che su un totale di 1.000 grammi, 925 sono di argento puro, e i restanti 75 grammi sono altri metalli, che conferiscono all’argento una maggiore lavorabilità e maggiore resistenza all’ossidazione.
Generalmente, il titolo 800 è usato per i soprammobili, mentre il 925 è il titolo dei gioielli. Anche in Tailor Jewels, produciamo tutti i nostri gioielli solo argento 925.
E lo sterling? Sterling silver è il nome associato all’argento per la produzione di argenteria in Inghilterra. Intorno al 1.300, per editto reale di Edoardo I, gli oggetti in argento dovevano essere prodotti con una percentuale di argento puro al 92,5%, che era già lo standard dell’argento delle monete, ovvero le sterline. Una volta certificata tale purezza da artigiani appositamente designati, era possibile apporre il contrassegno reale sugli oggetti prodotti.
L’etimologia di sterlina risale all’antico Anglosassone, e dovrebbe significare “piccola stella”. Non trovate curioso che in Inghilterra l’argento sia associato all’immagine di una stella, mentre noi Mediterranei lo abbiamo sempre visto come il metallo della luna?
Foto di Anne Nygård su Unsplash (modified)